Donne in quota
Alla Sottosegretaria con delega alle Pari Opportunità Maria Elena Boschi;
al Capo Dipartimento per le Pari Opportunità Giovanni Boda;
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ROMA
 
Milano, 10 Aprile 2017
 

La presente per chiedere un incontro urgente sul contrasto alla pubblicità sessista.


Come è noto, nel gennaio 2011 è stato siglato il Protocollo d’intesa tra il Dipartimento per le Pari Opportunità e l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), allo scopo di tutelare l’immagine delle donne in pubblicità.

Il Protocollo, rinnovato per la seconda volta nel 2015, prevede la costituzione di un comitato paritetico (art. 2.1) che, al termine di ogni anno, predispone una relazione sulle attività svolte da trasmettere al Dipartimento per le Pari Opportunità e al Presidente per l’Istituto dell’Autodisciplina (art. 2.3).
Da ricerche effettuate ci risulta che il Comitato Paritetico sia stato istituito per la prima volta nel luglio del 2015 - e quindi soltanto a oltre 4 anni dalla prima sottoscrizione del Protocollo – ma che le relazioni annuali non siano mai state fatte.

Unica ricaduta del Protocollo sembra essere stata finora la trasmissione allo IAP da parte del Dipartimento per le P.O. delle pubblicità sessiste ricevute da cittadine/i.
A questo punto, sorge spontanea la domanda: a cosa serve un protocollo d’intesa che non viene rispettato?
Oltre al danno, anche la beffa: non solo abbiamo perso 5 anni nel contrasto al fenomeno ma le ricadute negative si sono moltiplicate, in quanto nel frattempo l’ANCI ha firmato lo stesso protocollo.
Peraltro, noi abbiamo sempre ritenuto il Protocollo sbagliato nella sostanza, in quanto con esso il Governo delega il controllo del sessismo in pubblicità ad un ente privato di autodisciplina, come lo IAP, oltretutto senza dettare le regole ma accettando semplicemente il suo codice.
Siamo profondamente convinte che la rappresentazione delle donne nei media e non solo in pubblicità, sia un compito importante e prioritario del Dipartimento per le Pari Opportunità, da svolgere in collaborazione con le associazioni che lavorano sul tema da anni, come la nostra.
Ed ecco le ragioni della nostra richiesta di incontro, in quanto il mancato funzionamento del Protocollo offre l’opportunità di ripensare un sistema più efficiente ed efficace, in linea anche con gli impegni che il Governo ha assunto con la sottoscrizione della Convenzione di Istanbul, oggetto della legge n° 77/2013.

In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti.


La Presidente
Donatella Martini

DonneinQuota

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