Donne in quota

Egregio Sindaco Sala,

se il buongiorno si vede dal mattino, la nomina di una delegata alle Pari Opportunità, anticipata il 26 agosto alla Festa dell’Unità e poi ripresa da alcuni giornali, non ci fa ben sperare.

Fu l’ex Sindaco Pisapia il primo a nominare la figura della delegata, ancora prima del Presidente del Consiglio con l’On.Martelli, una figura senza arte né parte, senza poteri né portafoglio, addirittura senza stipendio. E infatti, il bilancio dell’operato della Giunta Pisapia in merito alle pari opportunità si è sostanzialmente limitato ad una questione di numeri di assessore/ri in giunta e di donne/uomini nominate/ti nei CdA delle partecipate. Poco altro. Risultati importanti ma non sufficienti. In occasione dell’intervista relativa al progetto Gender Question Time, le abbiamo chiaramente espresso la nostra – ma anche di tutte le donne milanesi - profonda insoddisfazione in merito a questa figura e le abbiamo chiesto la nomina di un’assessora con una propria struttura. Lei replicò che ci avrebbe pensato ma che era propenso a nominare una figura super partes con deleghe trasversali a tutti gli assessorati. Tale figura, che approviamo in toto, ha un compito enorme e deve soprattutto avere le giuste competenze di sostanza. Deve quindi essere una donna che si occupa da anni dei diritti delle donne e la nostra città può contare su numerose donne adatte a questo lavoro. Cosa significa quindi la nomina di un’altra delegata? Le chiediamo di tornare alla sua idea originaria e di nominare la donna giusta per questa posizione. Smettiamola con le vecchie logiche: ciò che conta – come da lei stesso dichiarato – è la competenza. L’autunno si preannuncia caldo per le donne italiane: sono in previsione due assemblee nazionali e una manifestazione a Roma contro la violenza sulle donne. Non ci costringa a mobilitare anche un’assemblea milanese. In attesa di un suo cortese riscontro, le inviamo cordiali saluti. Donatella Martini La Presidente

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