Donne in quota

COMUNICATO/APPELLO
(dopo le elezioni del febbraio 2013)

Le associazioni, reti e movimenti aderenti all’*Accordo di
azione comune per la democrazia paritaria *si felicitano del
fatto che, per la prima volta nella storia della Repubblica,
*oltre il venticinque per cento degli eletti nel nuovo
parlamento siano donne*, e tra esse, molte giovani: in
dettaglio (salvo aggiornamenti dovuti alle opzioni) 86
elette al Senato (27,3%) e 179 alla Camera (28,4%).

Desta però preoccupazione che ciò avvenga in un quadro
di grande incertezza politica dovuta alla mancanza di
maggioranza al Senato della coalizione giunta prima alla
Camera dei Deputati, col rischio di una breve durata della
legislatura e che, perciò, le elette non siano poste in
condizione di esercitare l’azione di rinnovamento di cui
potrebbero essere protagoniste.

Le firmatarie dell’accordo chiedono che si tenga conto della accresciuta presenza femminile e che, perciò, *vengano assegnati alle donne posti di responsabilità e di potere nelle Presidenze delle Assemblee, delle Commissioni e delle Giunte parlamentari *e ritengono che, poiché si dovrà
in ogni caso procedere alla elezione del Capo dello Stato,
*si possa avanzare la proposta di eleggere una donna alla
Presidenza della Repubblica*. Esse chiedono altresì che
*la metà dei ministri del Governo che comunque dovrà
costituirsi siano donne.*

Le firmatarie dell’accordo ritengono che la pressione esercitata dai movimenti delle donne che operano
nella società civile, in particolare da quelle riunite
nell’*Accordo,* abbia contribuito a convincere almeno
alcune delle formazioni politiche scese in campo in questa
competizione elettorale della necessità di mettere donne
in lista per dimostrare che si voleva operare un rinnovamento del personale politico.

Tuttavia non si può ignorare la circostanza
che, in gran parte, la accresciuta presenza delle donne in
Parlamento sia (malgrado alcuni partiti siano ricorsi a
primarie per la scelta dei candidati o alla loro
designazione tramite il Web) più il risultato di un
processo di cooptazione e di scelta compiuta dagli uomini, anche grazie alla legge elettorale vigente, che non a una vera elezione. Se ne trova conferma nel risultato, meno
soddisfacente, ottenuto dalle donne nelle elezioni del Lazio
, della Lombardia e del Molise: secondo i dati finora
disponibili, il 18% nel Lazio, il 18,75% in Lombardia, due
sole donne elette in Molise. Gran parte delle elette
provengono dai “listini” del Presidente: è dunque
evidente che è urgente introdurre, in tutte le elezioni in cui si vota con preferenza, la *doppia preferenza di genere*.**

Le firmatarie dell’*Accordo *chiedono che in ogni caso il nuovo Parlamento:

- metta mano subito alla modifica della legge elettorale
introducendo “regole elettorali *women friendly*” che,
quali che sia il metodo elettorale adottato, prevedano norme di garanzia per la presenza delle donne nelle liste e per assicurare parità di opportunità per essere elette e che
raccordi i rimborsi elettorali (sia pur adeguatamente
ridotti) alla percentuale di donne elette;

- una legge che regoli il sistema dei partiti secondo
l’articolo 49 della Costituzione, prevedendo anche norme
per la parità di genere negli organi politici, in particolare
quelli incaricati della selezione delle candidature.

- norme di trasparenza e di riduzione dei costi delle
campagne elettorali

Le firmatarie dell’accordo chiedono ai neoleletti Presidenti del Lazio, della Lombardia e del Molise di comporre giunte con il 50% di donne e di pronunciarsi per una modifica delle leggi elettorali regionali, che introducano la doppia preferenza di genere.

Roma- 1 marzo 2013

LE FIRMATARIE:

1. NOI RETE DONNE

2. AFFI - ASSOCIAZIONE FEDERATA FEMMINISTA INTERNAZIONALE

3. SE NON ORA QUANDO

4. AGI (Ass. Giuriste Italiane – sez. romana)

5. AIDOS

6. ANDE

7. ASPETTARE STANCA

8. ASSOCIAZIONE ALMA CAPPIELLO

9. ASSOCIAZIONE BLOOMSBURY

10. ASSOCIAZIONE DONNE BANCA D’ITALIA

11. ASSOCIAZIONE NOID TELECOM

12. ASSOLEI

13. CENTRO ITALIANO FEMMINILE

14. CONSULTA DONNE DI COLLEFERRO

15. COORDINAMENTO ITALIANO LOBBY EUROPEA DELLE DONNE

16. COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ANPI

17. COMMISSIONE DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ ASS.NE STAMPA
ROMANA

18. CORRENTE ROSA

19. CRASFORM Onlus

20. DONNE CHE SI SONO STESE SUI LIBRI E NON SUI LETTI DEI
POTENTI

21. DONNE E INFORMAZIONE

22. DONNE IN QUOTA

23. DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE

24. FIDAPA

25. FILOMENA

26. FONDAZIONE ADKINS CHITI – Donne in musica

27. FONDAZIONE NILDE IOTTI

28. GIO (Osservatorio studi di genere, parità e pari
opportunità.)

29. GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome)

30. ILCORPO DELLE DONNE- BLOG di Lorella Zanardo

31. IL PAESE DELLE DONNE

32. INGENERE

33. LA META’ DI TUTTO

34. LE NOSTRE FIGLIE NON SONO IN VENDITA

35. LIBERA DONNA –ROMA

36. LIBERE TUTTE - Firenze

37. LUCY E LE ALTRE

38. MOUDE (Movimento Lavoratrici dello spettacolo)

39. MOVIMENTO ITALIANO DONNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA

40. NOI DONNE

41. NOIDONNE 2005 - Sassari

42. PARIMERITO

43. PARI O DISPARE

44. PROFESSIONAL WOMEN’S ASSOCIATION

45. RETE ARMIDA

46. RETE PER LA PARITA’

47. SOLIDEA

48. TAVOLA DELLE DONNE sulla violenza e sulla sicurezza
nella città di Bologna

49. UDI

50. USCIAMO DAL SILENZIO

51. WOMEN IN THE CITY

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