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- Categoria: Donne e Media
- Pubblicato: 18 Febbraio 2012
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Al Presidente della Repubblica Onorevole Giorgio Napolitano
Alla Ministra del Lavoro e Politiche sociale con delega alle Pari Opportunità Prof.ssa Elsa Fornero
e p.c. a: Presidente del Consiglio Sen.Prof. Mario Monti
Presidente RAI Dr. Paolo Garimberti
Direttrice generale RAI D.ssa Lorenza Lei
Presidentessa C.P.O. RAI D.ssa Maria Pia Ammirati
Presidente Commissione Vigilanza RAI Dr. Sergio Zavoli
Milano, 18.02.2012
Signor Presidente della Repubblica, Signora Ministra con delega alle Pari Opportunità, finalmente una esponente di governo dà una condanna netta della rappresentazione femminile nella televisione italiana. Questo avviene proprio in contemporanea alla messa in onda del Festival di Sanremo che, forse mai come quest’anno, è platealmente infarcito di contenuti sessisti. Contenuti e allusioni che raggiungono milioni di telespettatori sintonizzati sulla prima rete della Tv pubblica. Esistono già delle norme in grado di contrastare questo scempio ma non vengono applicate. Nel silenzio generale, infatti, malgrado una eccezionale mobilitazione delle associazioni femminili, il nuovo Contratto di servizio Rai è stato già emendato in 13 punti per garantire una rappresentazione della donna più reale e rispettosa. Il Contratto emendato è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 27.06.2011 lo ricordiamo a voi e a tutti quanti hanno la responsabilità di guidare e governare questo Paese. Il traguardo dei 13 emendamenti è stato raggiunto attraverso l’Appello Donne e media che, nell’arco di un anno e mezzo, ha raccolto l’adesione di migliaia di associazioni, di rappresentanti del mondo culturale e produttivo, oltre che di singole persone – a cominciare dal Presidente della Repubblica - consapevoli dei danni causati dal continuo svilimento della donna veicolato dalle trasmissioni televisive delle reti pubbliche e private. Chiediamo pertanto che il Contratto di servizio Rai venga subito applicato con rigore nella sua attuale versione, che non si perda altro tempo e che si passi con decisione dalla fase dei proclami a quella della concretezza. E’ un fatto di civiltà su cui le Istituzioni misurano la propria autorevolezza. DonneInQuota e Donne della realtà