Donne in quota

Spett.le S.p.A. RBM SALUTE
Via E. Forlanini, 24
31022 Borgo Verde, Preganziol (Treviso)

p.c.
-Presidente del Consiglio Matteo Renzi
-Consigliera Pari Opportunità Giovanna Martelli
-IAP Segretario Generale Vincenzo Guggino

Milano, 26 ottobre 2015

OGGETTO: CAMPAGNA PUBBLICITARIA “RBM 9 SETTIMANE”

Come associazione che combatte da anni il sessismo anche in pubblicità, vi chiediamo di sospendere subito la campagna “RBM 9 SETTIMANE”, apparsa a tutta pagina su La Repubblica del 19 Ottobre.


Dando per scontato la vostra buona fede, cercheremo di spiegarvi perché riteniamo la pubblicità sopra citata molto offensiva, partendo dal chiaro riferimento dell’immagine e del testo alla scena dello striptease del film “Nove settimane e mezzo”.
I cosiddetti “creativi” dell’agenzia di pubblicità da voi incaricata hanno usato il solito cliché: un corpo di donna sessualizzato per pubblicizzare un prodotto che non ha niente a che fare con l’immagine proposta.
La novità sta nel fatto che questo corpo viene usato – forse per la prima volta - per parlare di salute o meglio di un’assicurazione salute.
La sagoma della donna dietro al vetro porta i lettori a immedesimarsi nell’attesa del gioco erotico che, da valenza positiva diventa negativa se si tratta di attendere nove settimane per avere l’appuntamento per la visita specialistica.


E’ inevitabile che il lettore-voyeur si immagini la stessa scena erotica svolgersi nello studio medico mentre la lettrice-oggetto sessuale si percepisce, nella stessa scena, come potenziale vittima.
Siamo quindi arrivati all’indicibile: il corpo di una donna è oggetto sessuale anche quando si parla di malattia.
La nostra associazione e tutte le donne che si battono da anni contro la diffusione di immagini offensive attendono una vostra risposta concreta.
Distinti saluti.

La Presidente
Donatella Martini


Spett.le
La Repubblica
Direttore Ezio Mauro
Vicedirettori: Angelo Arquaro,
Fabio Bogo, Gregorio Botta,
Dario Cresto-Dina, Angelo Rinaldi

p.c.
Presidente del Consiglio
Matteo Renzi

Consigliera Pari Opportunità
Giovanna Martelli

IAP
Segretario Generale
Vincenzo Guggino

RBM Salute S.p.A.


Milano, 26 Ottobre 2015

OGGETTO: CAMPAGNA PUBBLICITARIA RBM SALUTE

Egregio Direttore Mauro,
è la seconda volta quest’anno che rileviamo che il primo quotidiano italiano si presta ancora a diffondere pubblicità sessiste, perpetuando discriminazioni che fanno dell’Italia un’anomalia nei paesi civili.
Le lettrici de La Repubblica, che sono il 52% della società, chiedono che evitiate di dare visibilità a campagne sessiste e quindi gravemente discriminatorie.
Nel caso specifico, ci riferiamo all’intera pagina acquistata da RBM SALUTE S.p.A. e apparsa il 19 ottobre sul quotidiano.
I cosiddetti “creativi” dell’agenzia di pubblicità incaricata hanno usato il solito cliché: un corpo di donna sessualizzato per pubblicizzare un prodotto che non ha niente a che fare con l’ immagine proposta.
La novità sta nel fatto che questo corpo viene usato – forse per la prima volta - per parlare di salute o meglio di un’assicurazione salute.
Siamo quindi arrivati all’indicibile: siamo oggetti sessuali anche quando si parla di malattia.
La nostra associazione e tutte le donne che si battono da anni contro la diffusione di immagini offensive attendono una vostra risposta concreta.
Distinti saluti.

La Presidente
Donatella Martini

mobile 335 6161043

AGGIORNAMENTI 

29 Ottobre 2015

Il Gruppo Editoriale L'Espresso risponde a DonneinQuota  con la seguente lettera, sospendendo la pubblicazione della pubblicità:

 

RBM Salute risposta Gruppo Espresso

 

3 Novembre 2015

Questa mattina il Segretario generale dello IAP - Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria, ci ha informato che hanno inviato alla RBM Salute l'ingiunzione di desistenza, a cui non segue nessuna notizia da parte di RBM Salute.

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