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- Categoria: Donne e Media
- Pubblicato: 25 Gennaio 2017
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COMUNICATO STAMPA - SECONDO AGGIORNAMENTO
Rai - Radiotelevisione Italiana Spa
Alla Presidente Monica Maggioni
Al Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto
Ai Consiglieri del C.d.A.
e p.c. Al Vice Direttore Marketing Giovanni Scatassa
12 Marzo 2017
OGGETTO: MONITORAGGIO ANNUALE DI GENERE E AZIONI CONSEGUENTI
Il 23 gennaio u.s. abbiamo organizzato il convegno “CambieRai per non cambiare mai? Donne vere in tv”, presso la Sala A. Moro della Camera dei Deputati, per fare il punto in merito al lavoro che le nostre associazioni svolgono alla scopo di migliorare la rappresentazione delle donne nella tv pubblica e al mancato riconoscimento da parte delle Istituzioni e della Rai stessa verso questo impegno.
Punto di partenza della discussione è stato la consultazione pubblica svolta in vista del rinnovo della concessione ventennale Stato-Rai, denominata CambieRai, organizzata dal MISE il 12 aprile 2016, a cui né noi né altre associazioni che si occupano da anni di sessismo nei media, sono state invitate a partecipare.
L’esclusione è stata una grave e ingiustificabile omissione del Ministero, che ha ignorato i risultati degli ultimi sei anni di interlocuzione con i precedenti Governi che hanno portato all’inserimento nel Contratto di Servizio 2010-2012, tuttora vigente, di tredici emendamenti sull’immagine della donna.
Punto di arrivo del convegno è stato la ferma richiesta di partecipazione alla stesura del prossimo Contratto di Servizio, la cui discussione dovrebbe partire dalla bozza di Contratto 2013-2015, che pur aveva completato il suo iter, alla cui stesura abbiamo collaborato e che riteniamo la più avanzata dal punto di vista di genere della storia della Rai.
Durante il convegno, i lavori si sono concentrati in particolare sul monitoraggio di genere che la Rai svolge ogni anno in ottemperanza al Contratto di Servizio vigente.
Oltre alle criticità già note, ne sono emerse altre, che elenchiamo, chiedendovi di mettere in campo le conseguenti azioni correttive:
1. Periodicità monitoraggio
Il bando per l’anno 2016 è stato da poco assegnato e ciò comporta un notevolissimo ritardo nella pubblicazione dei dati e nella conseguente azione correttiva sul palinsesto.
Chiediamo quindi di adottare procedure tali da ottenere, entro la fine di gennaio di ogni anno, la pubblicazione dei dati riferiti all’anno precedente.
Nello specifico, chiediamo di sapere quando il monitoraggio 2016 sarà pronto.
2. Pubblicazione del monitoraggio
Raccomandiamo che i dati siano pubblicati appena disponibili sul sito della Rai, in modo da renderli facilmente reperibili.
3. Qualità del monitoraggio
Chiediamo che nel monitoraggio 2016:
- siano aggiunti indicatori che pesano lo share di pubblico per capire meglio, per esempio, cosa significa in termini di audience quel 7% di trasmissioni che offendono la dignità delle donne
- sia ampliato il qualitel, nel quale non è previsto nessun focus sulle donne
- siano eliminati i focus group, non richiesti dal Contratto di Servizio. Non si può pensare di far valutare al pubblico – portatore sano e inconsapevole di stereotipi – una corretta, rispettosa, bilanciata e non stereotipata rappresentazione femminile.
4. Lettura del monitoraggio a Azioni Correttive sul palinsesto
Leggere i dati non basta, bisogna saperli interpretare e declinare successivamente nel palinsesto.
A tale scopo riteniamo auspicabile che sia istituito all’interno della RAI un apposito ufficio con esperte di genere e di comunicazione, interne ed esterne all’azienda, che - di concerto con il Dipartimento delle Pari Opportunità e la Commissione Pari Opportunità della Rai - seguano il monitoraggio in affiancamento agli osservatori esterni e dispongano le conseguenti azioni correttive sul palinsesto.
Sarebbe inoltre importante che la Rai prevedesse dei corsi di formazione sui temi di genere per il personale interno, in particolar modo per le figure impegnate nella ideazione e realizzazione dei programmi (autori testi, sceneggiatori, registi, operatori di ripresa, montatori).
Sembra banale dirlo, ma senza azioni correttive i monitoraggi non servono.
Per finire ci auguriamo che possa svolgersi al più presto un proficuo approfondimento del tema attraverso un’iniziativa pubblica organizzata dalla Rai con il coinvolgimento delle nostre associazioni.
In attesa di un Vs. cortese riscontro, restiamo a Vs. disposizione per eventuali chiarimenti e approfondimenti.
Cordiali saluti.
Donatella Martini - presidente DonneinQuota e Rosanna Oliva - presidente Rete per la Parità
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Cell.3356161043 3386705939
COMUNICATO STAMPA - PRIMO AGGIORNAMENTO
Al Presidente del Senato Pietro Grasso Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Alla Vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ai Capigruppo del Senato loro indirizzi di posta elettronica
e p.c. Alla Ministra per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Oggetto: Elezione Commissario dell’AGCOM
Gentilissimi e gentilissime,
abbiamo accolto con soddisfazione la notizia del rinvio dell’elezione di un Commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni.
Ribadiamo la richiesta di tenere conto dell’importanza di avere almeno una donna all’interno del Consiglio dell’Autorità, alla quale è affidato, tra gli altri, il compito di vigilanza sui mass media e del rispetto delle norme introdotte con la legge 215 del 2012, che ha modificato la legge sulla par condicio.
La cosiddetta “par condicio di genere”, introducendo l’obbligo per i mezzi di informazione, di rispettare i principi di cui all'articolo 51, primo comma, della Costituzione, per la promozione delle pari opportunità tra donne e uomini.
Riteniamo che il rinvio, inoltre, possa consentire di adottare una procedura per l’individuazione delle candidature di persone dotate di alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore, nel rispetto dei criteri stabiliti, che si ricavano dal rinvio operato dall'art. 1 co. 5 della legge n. 249/1997 all'applicazione dell'art. 2, comma 8 della legge n. 481/1995 (dati tratti dal sito dell’AGCOM).
Non a caso nell’articolo di Angelo Zaccone Teodosi del 24 gennaio 2017, si ricorda che nel novembre del 2013 la Camera dei Deputati dovette affrontare un’elezione simile dopo le dimissioni di Maurizio Dècina per ragioni personali, si preparò il terreno per l’elezione parlamentare del Commissario Agcom, che portò alla nomina di Antonio Nicita. Il dibattito pubblico fu ampio, e in quell’occasione, dopo l’appello lanciato dalla Presidente della Camera, pervennero 54 curricula.
Ci domandiamo se, anche per il rispetto dei pari trattamento tra le forze politiche, non si debba procedere in tal modo anche per la sostituzione in questione.
Ci è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.
Roma, 25 Gennaio 2017
Donatella Martini- presidente DonneinQuota e Rosanna Oliva -presidente Rete perla Parità
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TEL. 33886705939
CambieRAI per non cambiare mai? Donne vere in tv
L’importanza dei mass media e del ruolo di vigilanza dell’Autorità di Garanzia per la comunicazione sulla condizione della donna in Italia è stata ampiamente confermata dalle relazioni e interventi del Convegno CambieRAI per non cambiare mai? Donne vere in tv, che si è svolto ieri nella sala Aldo Moro della Camera, organizzato dalle associazioni firmatarie. Così come ancora una volta è emerso che condizione della donna e uso corretto dei media nella comunicazione politica sono una questione di democrazia.
Come annunciato a conclusione dei lavori, DonneinQuota e Rete per la Parità,come prima urgente iniziativa, stanno inviando oggi stesso al Senato la richiesta di eleggere una donna Commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Difatti, dal calendario dell’Aula risulta che l’Assemblea è chiamata a votare a scrutinio segreto, domani mercoledì 25 gennaio, per reintegrare il Consiglio dell’AGCOM, composto dal Presidente e quattro Commissari.
Al riguardo si diffondono notizie contrastanti su accordi raggiunti o negati, ma tutte riportano esclusivamente nomi di uomini.
Tenuto conto della prevalenza di uomini non solo nel Consiglio, ma in tutti gli organi e strutture dell’AGCOM, è importante che il voto dei Senatori e delle Senatrici porti una donna a ricoprire tale importante incarico, superando ottiche spartitorie, e facendo, al contrario, prevalere il rispetto dei principi costituzionali che impongono la presenza equilibrata di uomini e donne nei luoghi decisionali, nonchè la responsabilità politica e personale di ciascun componente di tale ramo del Parlamento.
Non è da escludere che la richiesta possa essere accolta, anche perché il Senato, con la decisione presa il 18 gennaio scorso di istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, ha dimostrato di voler individuare le azioni di contrasto necessarie.
Roma 24 gennaio 2017
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