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4 Novembre 2014
Pubblichiamo l'intervento che Donatella Martini, presidente di DonneinQuota e fondatrice di WECAMS, la coalizione europea contro il sessismo nei media, ha tenuto il 4 novembre 2014 all'Onu di Ginevra. Dal 3 al 5 novembre 2014 si è tenuto l'NGO Forum - Pechino + 20 e WECAMS è stata chiamata come speaker all'interno della sezione "Donne e i Media".
Women’s European Coalition Against Media Sexism
GENEVA NGO FORUM – BEIJING + 20
UN ECE Regional Review
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22 Luglio 2014
Riportiamo di seguito il testo del nuovo articolo di Donatella Martini per Arcipelago Milano sulla pubblicità sessista.
Il sessismo nei media (e nella società) è un problema culturale e come tale dovrebbe essere affrontato, sicuramente partendo dall’educazione di base dei nostri figli ma (in)formando anche gli adulti, siano essi genitori o insegnanti, come dicevamo nel precedente articolo il 9 luglio.
Le proposte suggerite dalle componenti del tavolo Donne e pubblicità, costituito dalla delegata alle Pari Opportunità del Sindaco Pisapia, partivano proprio dal cambiamento culturale, affrontato su due livelli: il primo e più importante sicuramente riguarda il lavoro nelle scuole ma richiede tempi lunghi e quindi, data l’emergenza, deve essere coadiuvato dall’intervento del legislatore, come già successo in molti paesi europei.
Con una legge, la società cambia, evolve più rapidamente, come sta già succedendo per esempio con la legge Golfo/Mosca sulle quote rosa nei Consigli di amministrazione:
Leggi tutto: Pubblicità sessista: Milano rallenta gli altri corrono. Fare di più.
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8 Luglio 2014
E' stato pubblicato su Arcipelago Milano un nuovo articolo di DonneinQuota sulla pubblicità sessista nella città di Milano, scritto da Donatella Martini.
Qui di seguito il testo dell'articolo.
Rompo gli indugi e dico senza mezzi termini la mia. Contro la pubblicità sessista il Comune di Milano non ha fatto quel che doveva. Non voglio apparire come una guastafeste, né assumere un atteggiamento ipercritico. Intendo spiegare, dati alla mano, perché sono scoraggiata. E il verbo scoraggiare non rende appieno la mia posizione di presidente dell’associazione DonneinQuota, impegnata su questo fronte dal 2008, a partire dalla pubblicazione della Risoluzione del Parlamento Europeo sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2038/2008).
Oggi la sensibilità dell’opinione pubblica è cambiata ed è più attenta a questi temi.
Leggi tutto: Articolo di DonneinQuota su Arcipelago Milano contro la pubblicità sessista
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24 Luglio 2014
Alleghiamo i risultati del monitoraggio di genere condotto nel periodo delle elezioni europee dello scorso maggio, in ottemperanza alla legge sulla par condicio (legge n° 28 del 2000, modificata dalla legge n° 215 del 2012), ricevuti dalla Presidente Tarantola alla quale ci siamo rivolte per l’impossibilità a reperire dati che dovrebbero essere di pubblico dominio.
Come potrete notare, la disparità di presenze tra gli appartenenti ai due generi è veramente notevole: le donne sono solo il 27,5%.
Ci chiediamo come sia stato possibile che la vostra Commissione che, insieme al C.d.A. e al direttore generale della RAI, deve vigilare sull’operato della televisione pubblica come previsto dalle “Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, fissata per il 25 maggio 2014", non abbia adottato in tempo utile i provvedimenti opportuni per evitare questa evidente discriminazione.
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Milano, 11 maggio 2014 - COMUNICATO STAMPA
Il Contratto di Servizio 2013-2015 che ha appena superato il vaglio della Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi è un grosso passo avanti per le donne italiane.
Se il Contratto di Servizio scaduto conteneva per la prima volta nella storia della tv pubblica alcuni emendamenti sull’immagine della donna in televisione – peraltro mai applicati – la nuova edizione ha fatto un balzo in avanti verso una rappresentazione del genere femminile meno stereotipata e più attenta alla realtà.