- Dettagli
- Categoria: Donne e Politica
- Pubblicato: 11 Dicembre 2015
- Visite: 3602
Milano, 11 Dicembre 2015
Accordo di azione comune per la democrazia paritaria
COMUNICATO STAMPA
Corte Costituzionale: per uscire dal deprecabile stallo, eleggete tre donne
Come già in occasione di precedenti votazioni fallite da parte del Parlamento, "Eleggete donne alla Corte Costituzionale" è il pressante appello che più di cinquanta associazioni, gruppi e movimenti femminili riuniti nell'Accordo di azione comune per la democrazia paritaria rivolgono ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, nonché ai Presidenti dei Gruppi parlamentari dei due rami del Parlamento.
''E’ ormai improcrastinabile realizzare una presenza paritaria di donne e uomini anche all’interno della Corte Costituzionale e degli altri organismi della Magistratura - rileva l'Accordo - l’Istituzione finora, meno permeabile a “cambiar pelle” e a recepire le istanze di forte rinnovamento già in atto nella società e in altre istituzioni''.
Per la prossima convocazione delle Camere in seduta comune per procedere finalmente, dopo un anno e mezzo di ritardi alla elezione di tre giudici della Corte Costituzionale, l’Accordo ''auspica che attraverso candidature qualificate di donne, venga a cessare il gioco dei veti incrociati basato su vecchie logiche spartitorie e il non giustificabile silenzio sull’assenza di candidature femminili negli accordi finora falliti.
In tal modo si procederà verso un effettivo riequilibrio di genere anche nella Suprema Corte''.
''Non sarebbe una scelta difficile - conclude l'Accordo - tenuto conto che vi sono moltissime donne di grande prestigio e qualità, che hanno tutti i requisiti professionali, culturali e morali per poter esercitare autorevolmente la funzione di giudice costituzionale.”
Info e contatti: Daniela Carlà - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Marisa Rodano – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Roberta Morroni - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ACCORDO di AZIONE COMUNE per la DEMOCRAZIA PARITARIA
Noi promotrici del presente Accordo siamo consapevoli della estrema gravità della crisi economica, sociale e culturale e politica in cui versa l’Italia, dei pericoli per lo stesso sistema democratico, della complessità dei problemi da affrontare.
Vediamo che le donne sono quotidianamente colpite nei loro diritti e nelle libertà, che su di esse viene scaricato il costo maggiore della crisi e che si continua ad estrometterle dai luoghi delle decisioni.
Nella storia della Repubblica le donne si sono rivelate meno coinvolte nelle pratiche di scambio e di corruzione sempre più diffuse e, nell’ultima fase, sono state vittime di pratiche offensive della dignità femminile.
Affermiamo che le donne italiane non sono più disposte a subire passivamente questo attacco alle loro condizioni di vita e di lavoro e ad accettare ulteriormente la loro marginalità nella vita della nazione: lo dimostra la ricchezza delle iniziative proposte e realizzate dalle donne per il lavoro, per il miglioramento delle condizioni di vita, per la difesa della loro immagine, per il contrasto della violenza, così come lo dimostra l’adesione di milioni di donne all’appello di SE NON ORA QUANDO e la partecipazione senza precedenti alla manifestazione del 13 febbraio.
Le donne, con la loro capacità di iniziativa e di cura, competenza e intelligenza, attenzione e cultura sono un soggetto decisivo per un’azione diretta a salvare l’Italia dal degrado e ad avviarne una rinascita.
Oggi, più che mai, è urgente e necessario realizzare la partecipazione paritaria delle donne alla gestione della Cosa Pubblica nei luoghi decisionali, nelle istituzioni pubbliche e nelle assemblee elettive di tutti i livelli.
Siamo convinte che, per raggiungere tale scopo occorre un’azione comune e congiunta di
tutte le forze femminili organizzate della società civile.
Da anni si sono avanzate numerose proposte e susseguite, purtroppo senza grandi risultati, campagne per la parità di genere nelle assemblee elettive, quali la proposta di legge di iniziativa popolare dell’UDI concernente “Norme di democrazia paritaria” (50e50 ovunque si decide); le iniziative del “Laboratorio 50&50” dell’AFFI, di “Aspettare Stanca”, della “Lobby Europea delle Donne”, nonché quelle a suo tempo assunte dalle Commissioni Nazionali di parità.
Premesso che nessun sistema elettorale di per sé garantisce alle donne pari opportunità, reputiamo che nel documento predisposto da NOI RETE DONNE per “regole elettorali women friendly” (nel quale si sostiene che, quali che siano i metodi elettorali adottati, occorrano norme di garanzia per la presenza delle donne nelle liste e per assicurare parità di opportunità per essere elette), così come nel documento AFFI sui rimborsi elettorali, sono contenuti ragionevoli e opportuni suggerimenti.
La questione delle leggi elettorali sta assumendo, in questo momento, particolare urgenza nell’agenda politica.
Riteniamo perciò necessario esercitare un’azione di pressione sulle Commissioni parlamentari incaricate di esaminare le numerose proposte di riforma delle leggi elettorali presentate al Parlamento, perché, in coerenza con gli articoli 3 e 51 della Costituzione, nonché dei Trattati istitutivi dell’Unione Europea, relativi alla promozione della donna nei ruoli decisionali, e nelle successive determinazioni (nella fattispecie il punto 3 del “charter per le donne” del Presidente della Commissione Barroso (5/3/2010) e il punto 3 della strategia per l’uguaglianza 2010-2015) e al fine di garantire condizioni generali di una democrazia partecipata, vengano introdotte nella legislazione norme di garanzia per una rappresentanza di genere paritaria e siano previste sanzioni in caso di loro mancato rispetto nonché autorità capaci di emanarle.
Tuttavia, pur in uno scenario di profonda crisi come quello attuale, non è scontata una modifica in tempi brevi delle leggi elettorali: sono in calendario consultazioni amministrative e non si può escludere il voto per la rielezione del Parlamento con la legge vigente anche prima della scadenza della Legislatura o invece la consultazione per il referendum, rinviando così nel tempo eventuali nuove norme elettorali.
Siamo perciò fermamente convinte che sia determinante un cambiamento dei comportamenti delle forze politiche e, a tal fine, riteniamo indispensabile esercitare una pressione nei loro confronti perché assumano il principio della parità di sesso nelle candidature e adottino metodi di scelta delle candidature che coinvolgano la società civile; che tengano conto dei curricoli e dei requisiti delle candidate e dei candidati, delle competenze, dei rapporti con il territorio; che realizzino, quando previste, e quando i contesti garantiscano di poterle effettuare nella trasparenza, nel rispetto degli elettori e elettrici e delle pari opportunità dei candidati, nella garanzia delle norme, elezioni primarie aperte e regolate.
Auspichiamo che si arrivi a una legge che regoli il sistema dei partiti secondo l’articolo 49 della Costituzione, prevedendo anche norme per la parità di genere negli organi politici, in particolare quelli incaricati della selezione delle candidature.
Info e contatti: Daniela Carlà - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Roberta Morroni - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Siamo convinte che contribuire alla trasparenza e correttezza nella selezione dei e delle dirigenti e dei candidati e candidate sia elemento fondamentale per combattere il discredito e il distacco nei confronti della politica e dei partiti e che tale azione abbia un valore più generale contro il degrado e per la qualità della partecipazione civica .
Le Firmatarie
NOI RETE DONNE
AFFI - ASSOCIAZIONE FEDERATA FEMMINISTA INTERNAZIONALE
SE NON ORA QUANDO
ABACO
AGI ( Ass. Giuriste Italiane – sez. romana)
AIDOS
ANDE
ASPETTARE STANCA
ASSOCIAZIONE ALMA CAPPIELLO
ASSOCIAZIONE BLOOMSBURY
ASSOCIAZIONE DONNE BANCA D’ITALIA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE VOLONTARIE TELEFONO ROSA
ASSOLEI
CENTRO ITALIANO FEMMINILE
COMMISSIONE DIRITTI E PARI OPPORTUNITÀ ASS.NE STAMPA ROMANA
CONSIGLIERA NAZIONALE PARITA’
CONSULTA DONNE DI COLLEFERRO
COORDINAMENTO ITALIANO LOBBY EUROPEA DELLE DONNE
COORDINAMENTO NAZIONALE DONNE ANPI
CORRENTE ROSA
CRASFORM Onlus
DOLS DONNE ONLINE
DONNE CHE SI SONO STESE SUI LIBRI E NON SUI LETTI DEI POTENTI
DONNE E INFORMAZIONE
DONNE IN QUOTA
DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE
DONNE PER MILANO
DONNE ULTRAVIOLETTE
EUROPEAN WOMEN’S MANAGEMENT DEVELOPMENT
FIDAPA
FONDAZIONE ADKINS CHITI – Donne in musica
FONDAZIONE GAIA
FONDAZIONE NILDE IOTTI
GIO (Osservatorio studi di genere, parità e pari opportunità)
GIULIA (Giornaliste Unite Libere Autonome)
IL PAESE DELLE DONNE
INGENERE
LABORATORIO POLITICO
LA META’ DI TUTTO
LE NOSTRE FIGLIE NON SONO IN VENDITA
LIBERA DONNA
LUCY E LE ALTRE
MOUDE (Movimento Lavoratrici dello spettacolo)
MOVIMENTO ITALIANO DONNE PER LA DEMOCRAZIA PARITARIA
NESSUNINDIETRO
NOID TELECOM
NOI DONNE
NOIDONNE 2005
PARIMERITO
PARI O DISPARE
POWER AND GENDER
PROFESSIONAL WOMEN’S ASSOCIATION
RETE ARMIDA
RETE PER LA PARITA’
RETE SPORTELLO DONNA
SOLIDEA
SPORTELLO DONNA
STATI GENERALI DELLE DONNE
SUI GENERIS NETWORK
TAVOLA DELLE DONNE sulla violenza e sicurezza città di Bologna
TUTTEPERITALIA
UDI – UNIONE DONNE in ITALIA
USCIAMO DAL SILENZIO
WISTER
WOMEN IN THE CITY
Info e contatti: Daniela Carlà - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Roberta Morroni - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.