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- Scritto da Super User
- Categoria: Violenza
- Pubblicato: 23 Aprile 2011
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All’interno del dibattito internazionale sulla questione di genere e di empowerment la World Bank dice: “Investire nelle donne è una parte importante delle strategie di sviluppo oltre che un problema di giustizia sociale”; “Persistenti diseguaglianze tra uomini e donne costituiscono un vincolo per la produttività di una società e ne rallentano la crescita economica”; “Promuovere l’uguaglianza di genere significa innalzare l’efficienza economica”. Nel 2011, all’interno del dibattito nazionale in previsione di un evento che avrà un impatto mondiale cioè l’EXPO 2015, le istituzioni milanesi continuano a chiudersi in una logica ottusa di radicale maschilismo. Eppure strumenti che potrebbero aiutare i nostri politici locali ad ampliare l’orizzonte, inerente a questo tema, ve ne sono molti: - Carta per le donne 2010, lanciata dalla comunità europea il 5 marzo 2010 - Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, lanciata in Italia il 5 ottobre 2009 - Linee Guida V.I.S.P.O. - Dichiarazione di Helsinki 4 giugno 1999 - Dichiarazione di Pechino 15 settembre 1995 - Convenzione ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna - Convenzione OIL (International Labour Organisation) - Parlamento e Consiglio Europeo - Attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego (rifusione) 2006 - Consiglio dell'Unione Europea - Attuazione il principio della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l'accesso a beni e servizi e la loro fornitura (2004/113/CE) 2004 - Italia - Direttiva sulle misure per attuare parità e pari opportunità tra uomini e donne nelle amministrazioni pubbliche2007 - Italia - Codice delle pari opportunità 2006 - Italia - Attuazione della direttiva 2002/73/CE in materia di parità di trattamento tra gli uomini e le donne2005 L’Italia o meglio le donne italiane pagano un prezzo alto, dovuto all’ottusità e all’ignoranza di alcuni rappresentanti della società e della politica italiana , ma rammarica riconoscere che tra questi vi è anche una rappresentanza femminile. Quando si andrà a votare, non sarà indifferente conoscere la visione che le candidate hanno in merito alle differenze di genere, perché per poter uscire dall’attuale stereotipo della donna italiana,è necessario confrontarsi su come le future rappresentanti istituzionali intendano dare voce ai documenti sopracitati.