Donne in quota

Oggi, 1  febbraio, alle 14.00 a Milano ci sarà il presidio a sostegno delle donne spagnole contro "l'antiproyecto de ley" del ministro della giustizia spagnolo Gallardon, che intende cancellare il diritto di scelta all'interruzione volontaria di gravidanza riconosciuto alle donne spagnole dalla legge del 2010 introdotta dal governo Zapatero.

Attualmente in Spagna, in linea con la legislazione prevalente in materia nei paesi dell'Unione Europea, la legge stabilisce un tempo (le prime 14 settimane) entro cui è riconosciuto alla donna l'esercizio pieno del diritto di scelta.

Al contrario, la proposta Gallardon affida ogni decisione ai medici, al giudice, ai genitori.

L'aborto inoltre è previsto solo nel caso di violenza sessuale (fino alla 12esima settimana) e di grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

DonneinQuota naturalmente ha aderito e ci sarà.

Per altre informazioni, vi rimandiamo al seguente link:

http://www.retedelledonne.org/reti-tematiche/womenareurope/9553-1-febbraio-italiane-ed-europee-in-piazza-al-fianco-delle-donne-spagnole

PARTECIPATE NUMEROSE! OGGI ALLE DONNE SPAGNOLE, DOMANI A NOI!!!!!

E a proposito di noi, donne milanesi, vorremmo aggiornarvi su quanto accade negli ospedali della Regione Lombardia.

Secondo i dati raccolti dalla Vicepresidente del Consiglio Regionale Sara Valmaggi, su 63 presidi ospedalieri l'obiezione di coscienza raggiunge la seguente percentuale:

- in 11 presidi al 100%

- in 12  presidi varia tra l'80 e il 90%

- in 21 presidi oscilla tra il 60 e il 90%

- in 13 presidi varia tra il 40 e il 59%

E' chiaro quindi che in Lombardia, la legge 194 è disattesa.

E' un preciso disegno contro l'autodeterminazione delle donne, costruito dall'ex governatore della Regione nei suoi 4 mandati (1995-2012).

Oltretutto, l'attuale giunta, nella persona dell'Assessore Mantovani, ha scelto di non partecipare al Tavolo tecnico indetto dal Ministero della salute per monitorare le strutture ospedaliere dove sono praticate le interruzioni volontarie di gravidanza e individuare le criticità nell'applicazione della 194, soprattuto in relazione all'obiezione di coscienza.

E noi vogliamo permetterglielo? Vi anticipo che DonneinQuota scriverà al governatore Maroni per pretendere che l'assessore partecipi al suddetto tavolo.

Non che la Lombardia sia messa peggio del resto d'Italia, sia ben chiaro....

 

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