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- Scritto da Super User
- Categoria: Donne e Media
- Pubblicato: 22 Ottobre 2009
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Lettera di denuncia allo IAP in merito alla pubblicità della TIM:
Il nuovo spot Tim vede come location una mostra di arte contemporanea e una bella ragazza scultrice che viene, in maniera alquanto scontata, avvicinata da un uomo attempato. Dopo aver scoperto che è lei l’autrice dell’opera d’arte che stanno entrambi guardando, lui si adopera affinché con le proprie conoscenze possa raccomandarla con l’intento esplicito di vedersi ricompensato. La battuta finale, sul gioco di parole cubismo-cubista, infine, chiude l’adescamento
In questo spot compaiono più stereotipi negativi: la bella ragazza che necessita per forza di aiuto per avere successo nel proprio lavoro, l’uomo influente che ostenta le proprie conoscenze, la battuta di chiusura che denota ignoranza e confonde un concetto culturale forte ed emancipatore relativo all’immagine della donna con la donna-immagine e oggetto di un locale. Pensiamo che l’utilizzo di due personaggi noti, l’una per la propria bellezza l’altro perché attore di cine-panettoni nel quale ricopre peraltro sempre il ruolo del marito fedifrago, non giustifichi una sceneggiatura che sottolinei che nella vita è necessario essere belle e avere una raccomandazione per riuscire nel proprio lavoro. Già nello spot precedente emergevano alcuni classici stereotipi come il genitore in crisi di mezza età e la professoressa carina, ma almeno in quel caso il ruolo forte era dalla parte della donna mentre l’uomo risultava ridicolo e ignorante. La tv ha un ruolo educativo che non va sottovalutato. La pubblicità ancora di più, facendo parte di quel meccanismo che influenza l’atteggiamento dei consumatori non solo nell’atto di acquisto, deve tendere alla diffusione di valori culturali innovativi e al passo con i tempi. Chiediamo dunque che si ritiri e si ripensi la pubblicità sopradetta riequilibrando il ruolo dei generi: si dia dunque alla donna la professionalità che con fatica si costruisce ogni giorno, essendo essa un soggetto multitasking della nostra società, e si conceda all’uomo una visione rispettosa del ruolo della donna. L’associazione DonneInQuota si mette infine a completa disposizione per consigli e suggerimenti su come scardinare anche attraverso la pubblicità gli stereotipi di genere di cui i nostri mezzi di comunicazione sono, purtroppo, invasi. DonneInQuota