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Scritto da Super User
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Categoria: Donne e Politica
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Pubblicato: 23 Aprile 2011
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COMUNICATO
Il Consiglio regionale della Lombardia
ha approvato martedì 19 aprile 2011, l'istituzione del
Consiglio per le Pari Opportunità, a norma statutaria. Il Consiglio PO che va a sostituire la precedente Commissione PO, essendo Organo di Garanzia ha funzioni di controllo e valutazione, e compiti di diffusione della cultura PO, come all’art. 63 dello Statuto Regione Lombardia.
Le associazioni DonneinQuota e Unione Donne in Italia Milano e provincia, compaiono in audizione il 15-12-2010. Le richieste sono state chiare: sulla partecipazione ad azioni di diffusione della cultura delle PO, in quanto spirito fondante di ogni Associazione e raccomandazione presente nell’art. 63; l’introduzione di requisiti esperienziali per le candidature senza vincolo discriminatorio per esempio sul possesso di laurea e con riconoscimento delle competenze esperienziali; inoltre l’aumento del numero delle componenti del CPO.
L’articolazione del presente CPO, vede l’aumento da 5 a 7 dei componenti eletti del Comitato, le persone elette come componenti del CPO devono essere in possesso della cittadinanza italiana nonché di diploma di laurea in ambito giuridico, economico, politico, sociale e psicologico, ovvero di comprovata esperienza, almeno quinquennale, maturata presso associazioni, organizzazioni, enti o aziende pubbliche o private,
Queste modifiche ci sono gradite e auspichiamo che possano essere utilizzate per il meglio, ma ci rammarichiamo che l’articolazione di questo organo non risponda alle esigenze di partecipazione delle associazioni di donne alle scelte prodotte dalla amministrazione regionale, e purtroppo rimanga scoperta la necessità sociale e le attività associative indirizzate alla diffusione della cultura della parità di genere in Lombardia.
Ricordiamo che in questa amministrazione regionale le donne sono una minoranza assoluta nei luoghi decisionali e di rappresentanza, e questa è la stessa regione che paradossalmente accoglie nell’art. 11 dello Statuto la Democrazia paritaria, la stessa che viene confermata, nel proprio operare esclusione, dal medesimo TAR, che ci dà torto allorquando facciamo ricorso in nome della democrazia paritaria e delle pari opportunità.
Ci auguriamo quindi che questo Consiglio delle Pari Opportunità, in quanto organo di Garanzia vigili e intervenga affinché nelle attività amministrative si tenga realmente conto delle pari opportunità, e segnali ogni situazione di discriminazione effettiva, a partire dalla composizione della stessa Giunta Regionale.
Purtroppo vorremmo poter vedere questo Consiglio PO come un passo avanti nel senso della democrazia paritaria, ma temiamo che al contrario possa diventare una nuova distanza rispetto alle legittime aspettative paritarie delle donne organizzate in associazioni, già penalizzate dalla sconfitta nell’ azione giudiziaria recentemente partecipata ad
adiuvandum nei confronti della Regione Lombardia.
Nasce nel 2008 il percorso politico nei confronti di Regione Lombardia, quando in audizione coordinata fra UDI e DIQ, portiamo all’attenzione della Commissione Speciale Statuto l’improrogabile importanza dell’inserimento della Democrazia Paritaria a seguito del buon esito della campagna per la raccolta firme per il 50E50.
La Presidente pro tempore
Antonella Eberlin