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- Categoria: Violenza
- Pubblicato: 14 Ottobre 2015
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Milano, 15 Ottobre 2015
E' stato pubblicato su Arcipelago Milano un nuovo articolo di DonneinQuota sul convegno che si terrà a Milano riguardo prostituzione e tratta in Italia e in Europa, di cui alleghiamo il link alla locandina dettagliata dell'evento.
Qui di seguito il testo dell'articolo di Arcipelago Milano.
Prostituzione e tratta sono fenomeni complessi che devono essere attentamente studiati prima di poter essere compresi, tenendo ben presente gli interessi economici miliardari – superiori addirittura ai proventi della droga – delle grandi organizzazioni del crimine organizzato.
L’industria globale del sesso comprende prostituzione, pornografia e pedo-pornografia, turismo sessuale.
Stiamo parlando di gestori e proprietari di locali-bordello di ogni specie, proprietari di agenzie di escort, intermediari, reclutatori e veri e propri magnaccia, trafficanti, funzionari vari corrotti, clienti potenti che usano le donne come merce di scambio ecc. Lo descrive molto bene la messicana Lydia Cacho, giornalista, scrittrice e attivista per i diritti delle donne e i bambini, nel suo libro inchiesta in giro per il mondo.
E mentre intellettuali, femministe, liberi pensatori, politici, donne nella prostituzione e fuoriuscite dibattono sulle proposte di legge, le organizzazioni malavitose difendono i propri interessi organizzando la più grande campagna mondiale di normalizzazione – banalizzazione della prostituzione. Addirittura utilizzando argomenti del femminismo e dei diritti umani per raccogliere consensi.
Cinquantasette anni fa nel nostro paese venne approvata la legge Merlin, le case chiuse vennero vietate, lo sfruttamento punito, anche se la prostituzione non divenne reato. Da allora è calato il silenzio su questo tema nonostante negli anni novanta in Europa la discussione si sia riaccesa e altri paesi stiano sperimentando modelli contrapposti.
Germania e Olanda hanno scelto la legalizzazione, Svezia, Norvegia, Islanda e più recentemente Francia hanno scelto di punire i clienti in quanto considerano la prostituzione una forma di violenza nei confronti delle donne. Nel primo caso, Germania e Olanda non hanno risolto il problema della tratta né intaccato il business degli sfruttatori, in quanto sono le organizzazioni criminali a fornire la manodopera anche per la prostituzione legalizzata. Nel secondo caso, la legge svedese ha avuto effetti sostanzialmente positivi e la prostituzione di strada è notevolmente diminuita. Ha inoltre contribuito al cambiamento culturale: nel 1999 la maggioranza dell’opinione pubblica svedese era contraria alla legge, oggi il 70% della popolazione è favorevole.
Sulla linea del modello nordico è la Risoluzione del Parlamento Europeo su “Sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere” approvata nel 2014, la cosiddetta Risoluzione Honeyball. “Se vogliamo vivere in un’Europa dove le donne hanno eguali diritti, dobbiamo lavorare per eliminare la prostituzione e creare una cultura in cui non sia permesso o accettabile acquistare il corpo di qualcun altro”, così sostiene la eurodeputata inglese Mary Honeyball.
Lo scorso agosto Amnesty International, durante il 32° International Council Meeting, ha invece votato per la depenalizzazione della prostituzione e dell’acquisto di prestazioni sessuali, scegliendo di dare priorità al diritto dell’esercizio della prostituzione delle sex workers. Contro la decisione di Amnesty si sono schierate anche Meryl Streep, Kate Winslet, Carey Mulligan, Lena Durham e altre ancora e hanno sottoscritto il testo della Coalizione Contro la Tratta delle Donne (Coalition Against Trafficking in Women), che sostiene che la prostituzione è di per sé causa e conseguenza della diseguaglianza di genere nonché l’esercizio del potere degli uomini sulle donne.
In Italia nel biennio 2013-2015 in Parlamento sono stati depositati ben 16 progetti di legge, la Lega sta raccogliendo le firme per abrogare la legge Merlin, in Consiglio Comunale a Milano è stata depositata una mozione sullo zoning che è stata già approvata in Consiglio di Zona 2, a Roma lo zoning è stato proposto al IX Municipio mentre a Venezia si sta sperimentando dal 1999.
È tempo quindi che l’opinione pubblica e la nostra classe politica riprendano a discutere e per questo motivo l’associazione DonneinQuota ha organizzato il convegno “Prostituzione e tratta in Italia e in Europa: proposte e modelli a confronto” (il 19 ottobre alla Casa della Cultura di Milano dalle 9.30 alle 17.30)
La costituzionalista Marilisa D’Amico analizzerà criticamente la legge Merlin, Suor Claudia Biondi della Caritas ci farà capire come prostituzione e tratta siano due facce della stessa medaglia, Maria Costa della CGIL ci parlerà delle molestie sessuali sul lavoro, la psicologa Elvira Reale ci racconterà della servitù sessuale. Diana de Marchi presenterà il dibattito con la Consigliera delegata alle Pari Opportunità della Città Metropolitana di Milano, Rosaria Iardino, promotrice di un emendamento contrario allo zoning, e il consigliere radicale di Zona 2 Yuri Guaiana, autore di una mozione pro - zoning che stata votata in Zona 2.
La sessione pomeridiana verrà introdotta da Tiziana Scalco della CGIL di Milano e ascolteremo la posizione europea con l’intervento dell’eurodeputata Mary Honeyball, a seguire Francesca Russo di Amnesty International e l’Avvocata Siusi Casaccia della sezione italiana della Lobby Europea delle Donne.
Il dibattito politico è affidato alla moderazione del giornalista Rinaldo Gianola, al tavolo si confronteranno: Giovanna Martelli (delegata alle Pari Opportunità del Presidente del Consiglio), i Senatori del PD Pina Maturani e Sergio Lo Giudice (firmatari di due ddl), Vera Lamonica (Segretaria nazionale CGIL), Pietro Romani, (Sindaco di Rho e Consigliere al Bilancio della Città Metropolitana) e Stefania Cantatore (UDI, Unione Donne in Italia).
Come premessa, c’è l’assoluta necessità di scardinare gli stereotipi sulla sessualità: il mestiere più vecchio del mondo è in realtà la discriminazione più antica del mondo. Nella società moderna la prostituzione non può più essere considerata un istituto necessario al buon funzionamento della nostra comunità, che ha come obiettivo la parità di genere. Le donne non possono né vogliono essere considerate oggetti. Come disse Martin Luther King, we have a dream... Noi sogniamo una società paritaria, dove la prostituzione e la violenza contro le donne non esistono più.