Donne in quota

Il 17 dicembre si è tenuta presso il Tar Lombardia l’udienza nel giudizio sorto a seguito dell’impugnazione degli atti di nomina degli assessori della Regione. Ricorso presentato dall’Associazione articolo 51, nel quale noi DonneInQuota, siamo intervenute Ad Adiuvandum. Della Giunta lombarda, composta di 16 membri, fa parte, infatti, solo una donna. Di questi aspetti gli avvocati delle parti hanno ampiamente discusso nel corso dell’udienza tenutasi di fronte al Tar Lombardia, che a breve (probabilmente entro un mese) emetterà la propria decisione. Il Giudice amministrativo dovrà quindi stabilire se, come sostiene la difesa di Regione Lombardia, la presenza di una sola donna in Giunta non lede le norme costituzionali, comunitarie e statutarie richiamate perché esse conterrebbero principi non vincolanti, o se, come sostenuto dai ricorrenti e dai difensori delle associazioni intervenute, non esiste alcuna ragione per ritenere non efficaci quelle disposizioni. Se così è, allora, la composizione della Giunta Lombardia deve ritenersi illegittima, perché la presenza di 1 sola donna su 16 è assolutamente inidonea a realizzare l’equilibrio di genere richiesto. Lo squilibrio di genere che si è venuto a determinare è evidentemente lesivo non solo dell’art. 51 della Costituzione - che impegna la Repubblica a garantire pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive e agli uffici pubblici - ma dello stesso art. 11 dello Statuto della Regione Lombardia, che fissa l’obiettivo della “democrazia paritaria” e richiede “il riequilibrio tra entrambi i generi negli organi di governo della Regione”. Ma non solo: ad essere violato è anche il principio di parità espresso nelle norme dell’Unione europea. Sintesi Intervento Ad Adiuvandum .pdf

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